E' passato poco più di un anno da quando Faggin ha tenuto la Lectio Magistralis Breve Storia e Futuro dell'Informatica e,
secondo me, merita riletta.
Non so a voi, ma a me ha fatto riassaporare emozioni provate da
adolescente leggendo Asimov.
Eh sì, lo ammetto, all'età in cui uno dovrebbe pensare ad altro, io mi facevo delle gran ubriacature su cervelli positronici, psicostoriografia e azione-rezione in assenza di gravità.
La pscicostoriografia mi divertiva e affascinava per quanto riguarda la percezione delle dinamiche sociali. All'epoca non capivo nulla di politica (e ora ben poco di più) per cui l'idea che si potesse modellare matematicamente il comportamento delle masse mi risultava molto intrigante.
Ma la mia passione erano i cervelli positronici e, anzi, penso siano stati alla base della mia successiva scelta di dedicarmi all'informatica.
Ritornando ora alla lezione di Faggin
Il fatto che Faggin parta da un escursus storico (storia di cui Faggin è stato un vero protagonista, anche se ha l'umiltà di non citare se stesso) con una serie molto documentata di dati di fatto, per poi pian piano spingersi fino a frasi tipo "In altre parole, la natura della vita potrebbe essere primaria e la
biochimica sarebbe il modo di esprimere la dinamica evolutiva della vita
con i materiali disponibili nel nostro pianeta, rappresentandone la
struttura informatica attraverso il linguaggio della biochimica."
... beh, lo ammetto, mi ha fatto riprovare le emozioni che mi avevano
appassionato alla scienza in genere e all'informatica in particolare.
Se poi ci mettiamo che "lo studio della bioinformatica in
quest'ottica, potrebbe rivelare connessioni profonde e finora nascoste
tra informazione, spazio-tempo, energia-materia e consapevolezza che
sono molto probabilmente alla base del mistero cosmico della vita."
... siamo in piena Fantascienza con la F maiuscola
Ossia "fantasia" umana che è alla base di qualunque scoperta scientifica
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento